martedì 30 ottobre 2007

Broken Boys Soldiers

MUSICA: Broken Boys Soldiers - Autore: The raconteurs


Broken boy soldiers, esordio del progetto di Jack Stripe (sì, quello del tormentone mondiale popopopopopo di Seven nation army dei suoi White Stripes) è un gran bel disco. A patto che chi lo ascolta si sia fermato al rock di fine anni settanta. Qui non ci sono slappate di basso, sintetizzatori o campionamenti, voci power o suoni "estremi". Ci sono una voce, molto calda ed emozionante, una chitarra molto spesso acustica che suona poco, pochissimo in levare, un basso ed una batteria che fanno poco più che tenere il tempo. Quasi assenti gli assoli, molti i cori intimistici. Un disco che cattura proprio per la sua semplicità, per le sue canzoni di qualità così sfacciatamente “retrò”. Da ascoltare, per intenderci, bevendo un buon bicchiere di vino rosso, sdraiati in un luogo tranquillo e possibilmente poco luminoso. A ciascuno decidere la compagnia più adatta … Non fatevi trarre in inganno dalla iniziale Steady as she goes, che starebbe benissimo su qualsiasi album dei White Stripes: il disco è composto da altro, specie delle stupende Broken Boy Soldiers, Hands e Together, che se fosse in un disco dei Beatles sarebbe già stato piazzato in mille spot pubblicitari al pari di Here comes the sun. Un piccolo gioiello che per fortuna non vedremo mai saltellare in uno stadio.


- Luca P.