venerdì 25 aprile 2008

19


Disco - Autore Adele

Se siete stanchi degli eccessi di Any Winehouse e amate le belle voci femminili, ecco il disco che fa per voi. Non so nulla di lei, ma le sue canzoni (che scrive e canta, una volta persone del genere si chiamavano cantautori, adesso con l'era high-tech non so) sono avvolgenti come un bel piumone caldo e delicate come un petalo di rosa essiccato che ritrovi quasi per caso aprendo un vecchio libro che credevi perduto. La prima canzone del disco, Daydreamer, fissa già la rotta di un lavoro essenziale ma molto coinvolgente: una chitarra acustica e la sua voce, nulla di più. Ma 19  non è un disco folk, è molto di più. E già la successiva Best for last lo dimostra, con un incedere di basso, coro e voce solista che non ti lasciano scampo e ti conquistano in meno di un minuto. E via di seguito, con qualche arrangiamento orchestrale che sorprende (Chasings pavements) e pianoforti protagonisti (Hometown glory) , accenni del soul più frizzante (Right as rain) e persino citazioni della Bjork meno introversa e criptica (Cold shoulder). 19 è tutto questo e ancora di più, anche se si stenta a credere che sia il debutto di un'artista nemmeno ventenne, tremendamente matura e consapevole dei suoi mezzi creativi. Convinti? Datele una chance, e anche se non la vedrete mai barcollare con il make up sfatto sul palco di qualche mtv show non ve ne pentirete!

- Luca Pasquadibisceglie