venerdì 25 aprile 2008

Five man acoustical jam

Disco - Autore Tesla


Chi ha inventato la moda dei dischi acustici? Non lo so, ma di sicuro i Tesla sono stati tra i primi gruppi a "staccare la spina" e a suonare le proprie canzoni (e non solo le loro) con l'uso delle chitarre acustiche e di una batteria ridotta al minimo. Correva infatti il novembre del 1990 quando questo disco (allora stampato in vinile doppio, poi diventato cd, e in vhs poi diventato dvd) fece capolino quasi per caso nella vetrina di un noto negozio di dischi in centro Biella. E da me, a casa per una licenza dal btg alp Susa, subito comprato. A proposito di versioni acustiche, vorrei chiarire una cosa: quando chi suona sa realmente cosa sta facendo, suonare unplugged non significa suonare semplicemente rallentando il ritmo e abbassando la voce (in altre parole in maniera più moscia), ma solo usare strumenti diversi dal solito canone rock. E ascoltando questo disco il concetto viene reso molto chiaramente: 14 canzoni che hanno un "tiro" fenomenale, dalla prima all'ultima, senza cedere mai di una virgola. E i Tesla, non contenti del loro repertorio di qualità,  si permettono anche di rifare in maniera egregia due ultra classici quali Mother's little helper degli Stones e We can work it out dei Beatles, mantenendo in questo una perfetta par condicio storico musicale. Il mio personalissimo podio è però formato da Before my eyes e Love song, con le due sopra citate cover ex equo al terzo posto. Un'ora abbondante di sudato rock sudista, ben suonato e ben cantato, per un disco che dovrebbe fare bella mostra di sè (magari in vinile!) sulle mensole montate nei salotti di molti rockers nostrani.

- Luca Pasquadibisceglie